Login




oder neu registrieren?


Suche

Suchen Sie im kath.net Archiv in über 70000 Artikeln:







Top-15

meist-diskutiert

  1. Unterwerfung
  2. God bless the USA!
  3. Massive Katholiken-Welle - Trump wird neuer und alter US-Präsident
  4. Entwöhnung von der Eucharistie
  5. Initiative Neuer Anfang: „Der Synodale Weg beruht auf einer Erpressung“
  6. Ziele des deutschen Synodalen Weges und der Weltbischofssynode gehen nicht Hand in Hand!
  7. Da war doch was…
  8. Das Erzbistum München wird noch 'queerer'
  9. Die Petrusbruderschaft wächst weiter und ist überraschend jung: Durchschnittsalter 39 Jahre
  10. Wirr, wirrer, die Grünen!
  11. US-Hexen beklagen sich, dass ihre Zaubersprüche gegen Trump nicht funktionieren
  12. Papst Franziskus besucht umstrittene kranke Politikerin Bonino in Rom
  13. Bistum Würzburg hat sein Twitter-Profil endgültig gelöscht
  14. Journalistin Julia Ruhs: „Eine Person bezeichnete mich vor versammelter Menge als ‚rechtsextrem‘“
  15. Ostkirchen-Expertin kritisiert vatikanische Ukraine-Diplomatie

Donne e uomini nella Chiesa di oggi

11. März 2010 in Italiano, 1 Lesermeinung
Druckansicht | Artikel versenden | Tippfehler melden


Una collaborazione antica e nuova - di Lucetta Scaraffia


Roma (kath.net/Osservatore)
I cambiamenti delle società occidentali che hanno aperto alle donne gli spazi prima riservati agli uomini - cambiamenti che stanno influenzando le altre culture del mondo - hanno provocato una rivoluzione nella configurazione dei ruoli sessuali, ponendo anche per la Chiesa cattolica la questione di ampliare il ruolo delle donne. Si tratta di un problema di eguaglianza che la tradizione cristiana ha avuto ben chiaro fin dalle origini, portandola ad avviare un'autentica rivoluzione nei confronti del modo di concepire la differenza sessuale. A sua volta, questo mutamento radicale è all'origine della rivoluzione femminile contemporanea realizzatasi nelle società occidentali. Ma se nei secoli passati la Chiesa si è nei fatti dimostrata nei confronti delle donne più aperta del mondo profano, oggi la situazione si è capovolta, e le pressioni esterne e interne, affinché il nodo venga affrontato in ambito cattolico, sono forti e urgenti.

Finora, la risposta cattolica si è articolata soprattutto sul piano teorico, a differenza della società laica nella quale i cambiamenti sono stati teorizzati mentre avvenivano e, quindi, con poca consapevolezza dei rischi che molte di queste innovazioni rivoluzionarie potevano portare, quale ad esempio il crollo demografico. L'atteggiamento della Chiesa offre un vantaggio iniziale, perché è chiara la linea scelta, secondo la quale si dovrà muovere l'apertura a una maggiore presenza femminile: la Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo ii ha ricordato infatti come alle donne debbano venire attribuiti ruoli di eguale importanza, sebbene di diversa natura, a quelli degli uomini nella vita della Chiesa, e il principio è stato richiamato anche dal cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla collaborazione dell'uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo.


Il problema però è che a questa importante elaborazione teorica non ha fatto seguito con altrettanta nettezza una trasformazione nella partecipazione femminile alla vita della Chiesa, o, perlomeno, la partecipazione, che pure si è significativamente ampliata, si è mantenuta quasi sempre al di fuori delle sfere decisionali e degli ambiti di elaborazione culturale. Si può capire, quindi, come la pressione delle escluse - spesso, peraltro, senza ragioni di merito - possa farsi sentire, anche se sommessamente. Non è solo un problema di giustizia sociale, di "pari opportunità", perché così la Chiesa rischia di non fare fruttare energie e contributi spesso di primaria importanza.

Basti un esempio: nelle dolorose e vergognose situazioni in cui vengono alla luce molestie e abusi sessuali da parte di ecclesiastici su giovani a loro affidati, possiamo ipotizzare che una maggiore presenza femminile non subordinata avrebbe potuto squarciare il velo di omertà maschile che spesso in passato ha coperto con il silenzio la denuncia dei misfatti. Le donne infatti, sia religiose che laiche, sarebbero per natura più portate alla difesa dei giovani in caso di abusi sessuali, evitando alla Chiesa il grave danno che questi colpevoli atteggiamenti le hanno procurato.

Lo aveva in qualche modo percepito, ad esempio, nella seconda metà dell'Ottocento Daniele Comboni, che è stato beatificato e canonizzato da Giovanni Paolo ii. Impegnato nel difficilissimo compito di organizzare le missioni cristiane nell'odierno Sudan, dove quasi nessun europeo si era ancora avventurato, egli presto capì che il suo progetto non poteva realizzarsi senza la presenza femminile consacrata. Cercò quindi, fra mille difficoltà, di fondare una congregazione di missionarie disposte a spingersi in luoghi così selvaggi e pericolosi, con una scelta motivata da molte ragioni: le religiose, infatti, erano più tenaci e si inserivano più facilmente nelle culture diverse.

Il grande missionario era inoltre convinto che la presenza di donne occidentali accanto a quella dei suoi missionari li avrebbe aiutati a mantenere un comportamento corretto, e soprattutto avrebbe loro impedito di infrangere il voto di castità, pericolo invece non infrequente in luoghi isolati, dove la promiscuità sessuale e soprattutto il potere nei confronti di donne e ragazzi rendevano la tentazione non improbabile. Scrive infatti Comboni che la suora è "essenziale" per le missioni, perché "è una difesa e una garanzia per il missionario". Questo esempio storico, dunque, indica una possibilità, fra le tante realizzabili, di collaborazione e di aiuto reciproco che donne e uomini si possono scambiare nella vita della Chiesa a servizio della persona umana. Di fatto, quasi non esiste congregazione religiosa che non contempli, al tempo stesso, oltre al ramo maschile anche quello femminile, a motivo di quell'intuito che intravedeva proprio nel ruolo della donna consacrata un dono di cui solo essa può essere portatrice.

(©L'Osservatore Romano - 11 marzo 2010)


Ihnen hat der Artikel gefallen? Bitte helfen Sie kath.net und spenden Sie jetzt via Überweisung oder Kreditkarte/Paypal!

 





Lesermeinungen

 ein Ruf aus der Wüste 11. März 2010 
 

das ist fraglich

genauso wie viele Frauen am Mißbrauch der eignen Kinder passiv mitwirken darf auch dieser gedankliche Ansatz in seiner Effizienz bezweifelt werden.


0
 

Um selbst Kommentare verfassen zu können müssen Sie sich bitte einloggen.

Für die Kommentiermöglichkeit von kath.net-Artikeln müssen Sie sich bei kathLogin registrieren. Die Kommentare werden von Moderatoren stichprobenartig überprüft und freigeschaltet. Ein Anrecht auf Freischaltung besteht nicht. Ein Kommentar ist auf 1000 Zeichen beschränkt. Die Kommentare geben nicht notwendigerweise die Meinung der Redaktion wieder.
kath.net verweist in dem Zusammenhang auch an das Schreiben von Papst Benedikt zum 45. Welttag der Sozialen Kommunikationsmittel und lädt die Kommentatoren dazu ein, sich daran zu orientieren: "Das Evangelium durch die neuen Medien mitzuteilen bedeutet nicht nur, ausgesprochen religiöse Inhalte auf die Plattformen der verschiedenen Medien zu setzen, sondern auch im eigenen digitalen Profil und Kommunikationsstil konsequent Zeugnis abzulegen hinsichtlich Entscheidungen, Präferenzen und Urteilen, die zutiefst mit dem Evangelium übereinstimmen, auch wenn nicht explizit davon gesprochen wird." (www.kath.net)
kath.net behält sich vor, Kommentare, welche strafrechtliche Normen verletzen, den guten Sitten widersprechen oder sonst dem Ansehen des Mediums zuwiderlaufen, zu entfernen. Die Benutzer können diesfalls keine Ansprüche stellen. Aus Zeitgründen kann über die Moderation von User-Kommentaren keine Korrespondenz geführt werden. Weiters behält sich kath.net vor, strafrechtlich relevante Tatbestände zur Anzeige zu bringen.


Mehr zu

Frauen

  1. Geschlechtsspezifische Abtreibung in Indien: Jedes Jahr werden mehr Jungen als Mädchen geboren
  2. Bilder von Frauen in Moschee aufgehängt, um sie zu denunzieren
  3. Gloria von Thurn und Taxis: Die Anti-Baby-Pille ist kein wahrer Feminismus
  4. „Sehr geehrte Frau Flachsbarth, mit Überraschung lese ich…“
  5. „Hier werden Frauenrechte auf dem Trans-Altar geopfert“
  6. Propaganda und keine Meinungsfreiheit
  7. 5 Dinge, die deine Frau nicht gerne hört, wenn du sie sagst.
  8. ARD macht sich echt Sorgen um "rechte" selbstbewusste Frauen
  9. „Mit Jesa Christa kommen wir null weiter, gar nicht!“
  10. „Das also ist die Toleranz von Vertreterinnen von ‚Maria 2.0‘!“







Top-15

meist-gelesen

  1. Malta - Fronleichnam 2025 - Auf den Spuren des Hl. Paulus - Mit Michael Hesemann und P. Leo Maasburg
  2. Unterwerfung
  3. God bless the USA!
  4. Entwöhnung von der Eucharistie
  5. US-Hexen beklagen sich, dass ihre Zaubersprüche gegen Trump nicht funktionieren
  6. Initiative Neuer Anfang: „Der Synodale Weg beruht auf einer Erpressung“
  7. Es geht los! ANMELDUNG für die große Baltikum-Reise mit kath.net - Spätsommer 2025
  8. Da war doch was…
  9. Massive Katholiken-Welle - Trump wird neuer und alter US-Präsident
  10. Ziele des deutschen Synodalen Weges und der Weltbischofssynode gehen nicht Hand in Hand!
  11. Interview mit einem Exorzisten bricht Rekorde
  12. Das Erzbistum München wird noch 'queerer'
  13. Valencia: Kirche blieb inmitten der Zerstörung verschont
  14. Die Petrusbruderschaft wächst weiter und ist überraschend jung: Durchschnittsalter 39 Jahre
  15. Dokumentation über Papst Benedikt XVI. gewinnt Emmy

© 2024 kath.net | Impressum | Datenschutz